Basato su di un simbiotico rapporto tra il momento della programmazione istituzionale (Comune, Asl) e quello della gestione Apuafarma, il Servizio Socio-Educativo si occupa di fornire sostegno allo sviluppo delle abilità, dell’autonomia e della socializzazione delle persone con disabilità medio-grave, portatori di:
- handicap fisici
- handicap sensoriali
- handicap psichici
I progetti individualizzati di intervento sono redatti in equipes composte da referenti Medici Neuro-psichiatri, Psicologi, Assistenti sociali, Dirigenti Scolastici e sono condotti da dipendenti aziendali con qualifica di Operatore Socio-Educativo o Educatore Professionale. Le fasce d’età delle persone disabili in carico al servizio socio-educativo:
- prima infanzia (3-6 anni)
- infanzia (6-11 anni)
- adolescenza (11-18 anni)
- in alcuni casi, età adulta
I progetti modulano le metodogie educative e articolano le loro finalità in ragione del variare dell’età della persona disabile, della gravità della sua patologia e del contesto nel quale operano:
- nelle Scuole, gli O.s.e. e gli Educatori Apuafarma affiancano gli insegnanti di sostegno, che svolgono un lavoro eminentemente didattico, mediando tra le abilità e gli handicap del ragazzo, da una parte, e la didattica e la classe , dall’altra
- nel contesto familiare gli Operatori del servizio lavorano sul mantenimento e lo sviluppo delle abilità della persona disabile nella vita domestica e forniscono supporto all’instaurazione di un rapporto genitoriale adeguato, in grado di creare opportunità di inserimento sociale al figlio
- nei Centri Territoriali di socializzazione, ricreazione e sport si esplica appieno l’intervento educativo con l’esercizio della pratica sociale e, spesso, la frequentazione di laboratori strutturati
- nei luoghi di lavoro si affronta la più ardua delle prove del servizio: la possibilità di inserimento lavorativo della persona disabile a coronamento di un percorso ottimale di autonomia
Particolare risultato dal 2009 è la procedura di garanzia adottata negli interventi relativi ai cosiddetti “non certificati”: essenzialmente alunni delle scuole dell’obbligo che denunciano disturbi di tipo comportamentale non ancora definitisi sotto il profilo diagnostico. Quindi, al di la degli obblighi di legge, in tali casi si è attivato l’Educatore Professionale che agisce dietro la supervisione di un referente medico e un referente sociale: un importantissimo traguardo qualitativo e una tutela adeguata per gli Operatori. Il complesso degli inteventi descritti, anche qui, scongiura il ricorso ad altre, diverse tipologie d’intervento ben più radicali e onerose.
Il volume dei Servizi Socio-Educativi è in notevole espansione degli ultimi anni, per la grande richiesta di famiglie e scuole e la crescente attenzione tributatavi dall’Amministrazione Comunale.